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IL COMFORT ABITATIVO

Tutti noi aspiriamo ad avere una casa confortevole, ma ancora oggi malgrado l’aumentata sensibilità verso il risparmio energetico e l’esistenza di tutta una serie di norme, leggi ed agevolazioni fiscali, molte abitazioni ancora non lo sono.


Questo, probabilmente, è dovuto alla mancata conoscenza degli elementi che creano il “comfort abitativo” o alla falsa idea che un edificio confortevole sia anche un edificio costoso da realizzare.


“Comfort”
è una parola oggi molto usata: ma che cosa si intende esattamente per comfort?


L’enciclopedia Treccani, ci dà questa definizione della parola comfort:

“Comodità, agio, e in particolare, con significato concreto, le comodità materiali, il complesso di impianti, installazioni e arredi accessori, occorrenti a rendere agevole e organizzata la vita quotidiana”.


Alla parola comfort è strettamente associata quella di benessere.
La parola “benessere”, il cui senso nel passato coincideva essenzialmente con la salute fisica, oggi ha man mano assunto un significato sempre più ampio, arrivando a coinvolgere tutti gli aspetti dell’essere umano (fisico, emotivo, mentale, sociale, e spirituale).


Abitare in una casa confortevole significa risparmiare energia senza rinunciare ad un elevato benessere, qualunque sia la stagione.


Se ci pensiamo un momento, la maggior parte del nostro tempo la trascorriamo in ambienti chiusi e questo dovrebbe spingerci a progettare e costruire ambienti interni di valore, che evitano possibili disagi alle persone che vi soggiornano senza arrecare danno alla salute.


Il benessere generale dell’uomo all’interno di una stanza dipende da numerosi fattori che in parte possono essere regolati con un’attenta progettazione, essi sono:

  • fattori termici ed igrometrici (temperatura e umidità dell’aria, velocità dell’aria, temperatura media radiante, abbigliamento, attività fisica),
  • fattori biofisici (campi elettromagnetici, qualità dell’aria),
  • fattori acustici (rumori provenienti da stanze attigue, da impianti o dall’esterno),
  • fattori ottici (luce naturale, luce artificiale, colori),


A questi si aggiungono dei fattori che l’uomo non può influenzare e che incidono sul benessere, essi sono:

  • età,
  • salute,
  • costituzione fisica,
  • condizioni atmosferiche e climatiche.

 

Il comfort abitativo

Ma vediamo, nello specifico, cosa si intende precisamente e quali sono le caratteristiche che compongono il comfort abitativo.


Tre sono gli elementi principali che vengono a definire cos’è il comfort abitativo:

  • Il comfort termico: quando si parla di temperatura, si parla in realtà della temperatura operante, che rappresenta un valore che tiene conto in modo pesato sia della temperatura dell’aria, sia della temperatura delle superfici. Una persona all’interno di un’ambiente scambia, infatti, calore per convezione, per spostamento di masse di aria (scambio legato alla temperatura dell’aria) e per irraggiamento, per mezzo di onde elettromagnetiche (la cui entità dipende dalla temperatura superficiale dei corpi).
  • Il comfort acustico: in termini generali possiamo definire il comfort acustico come la condizione in cui un soggetto non sia disturbato nella sua attività dalla presenza di altri suoni e non subisca danni all´apparato uditivo provocati da una esposizione più o meno prolungata a fonti di rumore.
  • Il comfort visivo: il comfort visivo che si ha in un interno dipende dall'illuminazione. La luce migliore è quella naturale, perché riproduce i colori fedelmente, giova al benessere psicofisico delle persone ed è gratuita. Un’inadeguata illuminazione causa invece sensazioni di malessere generale e stanca gli occhi.

 

Parametri di valutazione del comfort abitativo

Ma come vengono analizzati e quantificati i parametri per la valutazione del comfort abitativo?


Importanti criteri di valutazione del benessere termo igrometrico vengono suggeriti da due norme europee e una norma statunitense, rispettivamente:

  • UNI EN ISO 7730, norma che illustra i metodi per diagnosticare le sensazioni termiche generali ed il grado di discomfort degli individui all’interno di ambienti moderati, ovvero in condizioni ambientali favorevole all’uomo.
  • UNI EN 15251, norma che determina i valori negli ambienti interni, attraverso la qualità dell’aria interna, dell’ambiente termico, dell’illuminazione e dell’acustica.
  • ANSI/ASHRAE Standard 55, norma che determina le condizioni in cui una specifica percentuale di utenti valuta le condizioni ambientali dello spazio occupato accettabili. L’obiettivo è quello di identificare la combinazione tra il fattore termico ambientale e le sensazioni personali dell’utenza, determinando il giusto equilibrio per garantire il comfort delle persone che occupano lo spazio.

 

In conclusione

Adesso che conosciamo il significato del comfort abitativo, possiamo richiedere ai professionisti che ci seguiranno (ognuno per la propria parte) nella costruzione/ristrutturazione della “casa dei nostri sogni”, di attivarsi per raggiungere gli obiettivi di comfort, tenendo presente che il punto di riferimento non è soggettivo, ma legato a delle norme ben precise.

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