Il comfort termico è un tema oggi molto ricorrente e inflazionato e molte persone, erroneamente, lo considerano come l’unico elemento del comfort abitativo.
Come vi avevo scritto nel precedente articolo “Il benessere e il comfort abitativo”, oggi iniziamo ad analizzare quei fattori che vanno a determinare - appunto - il comfort abitativo (comfort termico, comfort visivo, comfort acustico, qualità dell’aria) cercando di chiarire cos’è il comfort termico e come si realizza.
Partiamo dal dato di fatto che non esiste una ricetta unica per il comfort termico.
Parlare di comfort termico nelle abitazioni significa parlare dell’involucro edilizio e delle sue caratteristiche tecniche. È un aspetto sicuramente importante visto che l’individuo dovrà viverci per molti anni al suo interno.
L’involucro edilizio non è un semplice contenitore perimetrale, ma è un filtro che separa l’ambiente interno dall’ambiente esterno. Pertanto dovrà essere progettato in funzione del luogo dove verrà realizzata l’abitazione e in base alle esigenze dei suoi occupanti. Ovviamente nel rispetto delle direttive cogenti e delle norme tecniche.
Proprio a tale proposito è importante ricordare la Direttiva Europea n. 31 del 2010 che obbliga a costruire abitazioni con un consumo di energia prossimo allo zero, quindi edifici che producono da sé l’energia di cui hanno bisogno.
Il crescente interesse alle problematiche ambientali rende prioritaria l’esigenza di tutelare il nostro ecosistema e per questo è importante utilizzare materiali ecologicamente sostenibili e rinnovabili.
La situazione dell’inquinamento globale è stata aggravata dall’incremento della crescita demografica della popolazione mondiale. Infatti, dall’inizio del ventunesimo secolo la popolazione mondiale è iniziata a crescere in maniera esponenziale. Se nel 2000 eravamo poco più di sei miliardi di persone sul nostro pianeta, nel 2015 siamo arrivati a sette miliardi con la previsione – per il 2050 – di raggiungere circa dieci miliardi di persone.
Questa crescita esponenziale avrà un forte impatto sulle risorse ambientali. Le popolazioni che cresceranno di più sono quelle africane e gli asiatiche che, insieme, rappresentano i 3/4 della popolazione del pianeta.
È chiaro che, in una situazione tale, il fabbisogno energetico sarà elevatissimo e difficilmente gestibile: in poche parole, non avremo a disposizione l'energia necessaria. Per questo è facile capire che gli anni a venire saranno molto difficili se non si inverte questa tendenza ed evitare, così, la catastrofe ambientale. Ognuno di noi è chiamato a fare il proprio dovere.
Comfort termico in casa
Ecco perché, con le premesse appena fatte, nello specifico dobbiamo progettare il comfort e il benessere abitativo in quanto ciò assume anche una importante valenza sociale e ambientale.
Ma la progettazione del comfort termico non è qualche cosa che possiamo definire e progettare a priori, non può essere qualcosa di standard. Il comfort termico va progettato in funzione delle esigenze delle persone ed in base alle necessità che scaturiscono dal clima.
Ognuno di noi vive in luoghi diversi con climi diversi e chiaramente con un impatto di fabbisogno energetico diverso su ogni abitazione. Pertanto nel costruire un nuovo edifico o nel ristrutturarlo occorre tenere presente tutte queste variabili.
Oggi, però, la maggior parte delle attività edilizie si concentrano sulle ristrutturazioni poiché, in Italia, abbiamo molti edifici vetusti. Come detto precedentemente, i’involucro edilizio deve essere considerato come un filtro che ci consente di interagire con quelle che sono le condizioni esterne e interne.
Detto questo, i cinque fattori principali da considerare nella progettazione del comfort termico sono:
- L’isolamento termico, che riduce la dispersione di calore durante il periodo invernale e protegge dal calore nel periodo estivo. È chiaro che un involucro edilizio ben progettato dal punto di vista termico è un involucro che ha un basso impatto ambientale e riesce ad autogestirsi con un minimo consumo di energia.
- L’apporto solare, che dipende dall’isolamento dell’edificio, dalla sua forma, dal suo orientamento, dal rapporto tra l’involucro opaco e trasparente, dalle tipologie di vetrate, dalla presenza di ombre o sistemi di ombreggiatura.
- L’inerzia termica, cioè la capacità che hanno i materiali di contrastare la dispersione di calore o l’apporto di calore. Essa varia in base alla massa e ai materiali da costruzione utilizzati. Il comportamento di un involucro ad alta inerzia termica è relativamente stabile in caso di cambiamento di temperatura. È chiaro che ci sono materiali che hanno un’inerzia termica più importante, ma da questo punto di vista anche il vetro ha una sua capacità, se progettato e utilizzato nella maniera opportuna.
- La tenuta all’aria e la ventilazione, che permettono di controllare lo scambio di aria tra interno ed esterno. Oggi viviamo in ambienti ermeticamente chiusi con poco ricambio d’aria e quindi nella progettazione non deve essere sottovalutata la ventilazione per evitare una cattiva qualità dell’aria. A tale proposito, scarica il nostro manuale "Come e quando aprire le finesre".
Conclusioni
Progettare il comfort termico all'interno di un'abitazione è importante per dare il benessere ai suoi occupanti e per aiutare il pianeta su cui viviamo. Ricorda che solo dei veri professionisti potranno aiutarti ad analizzare le tue necessità e realizzare, così, la tua casa dei sogni.