Molti penseranno che la condensa su una vetrata isolante, proprio perché “isolante”, non dovrebbe esserci. Non è così e andiamo a vedere perché.
In realtà, la formazione della condensa è un fenomeno fisico naturale e può verificarsi in determinate condizioni anche su una vetrata isolante. Quello che bisogna capire è quali sono le cause che la determinano e se e come si possono evitare.
Prima di tutto bisogna sapere dove si deposita la condensa? Sulla lastra esterna, su quella interna, all’interno o sul perimetro della vetrata isolante?
Bisogna quindi, in prima battuta, circoscrivere il fenomeno perché a seconda della zona dove compare, la condensa ha una causa diversa.
Ma ancor prima, facciamo una breve digressione e spieghiamo quali sono i componenti che concorrono alla formazione della condensa:
- L’aria
- La temperatura
- Il vapore acqueo
- La vetrata isolante
L’aria
L’aria secca al suolo è una miscela di gas formata al 78% da Azoto (N2), al 21% da Ossigeno (O2), al 0,04% da Anidride Carbonica (CO2) e da altri gas tra cui l’Argon (0,9%).
Quando si parla di aria umida vuol dire che essa può contenere una certa percentuale di vapore acqueo (tasso di umidità relativa) che dipende dalla temperatura. Ovviamente la quantità massima di umidità che l’aria può contenere in condizioni di equilibrio è quella che corrisponde alle condizioni di saturazione. Quando si va al di sopra di tale valore massimo, il vapore acqueo tende a condensare.
La temperatura
La temperatura è la proprietà che indica lo stato termico di un corpo, di un oggetto, dell’aria e viene misurata convenzionalmente in gradi centigradi. Nella vita quotidiana, si tende a identificare temperatura e calore ma, attenzione, non sono la stessa cosa. Il calore è una forma di energia che si trasmette da un corpo caldo a quello freddo, mentre la temperatura misura la quantità di calore.
Il vapore acqueo
Il vapore acqueo è, appunto, l’acqua allo stato di vapore. Lo ritroviamo tra i componenti dell’atmosfera terrestre ed è incolore, inodore e invisibile.
La condensa
La condensa è un fenomeno fisico che riscontriamo frequentemente nella vita quotidiana. Un esempio è quando prendiamo dal frigo una bottiglia di birra e la portiamo a tavola. Dopo pochi minuti la sua superficie esterna è avvolta da una miriade di goccioline d’acqua.
Il fenomeno si verifica perché la bottiglia ha raggiunto il famoso “punto di rugiada”. In parole più semplici, la condensa si genera perché una superficie fredda (la bottiglia) viene a contatto con aria più calda e carica di umidità facendo condensare il vapore acqueo sul vetro.
Ricordiamoci che l’aria assorbe umidità e, più è calda, più acqua può essere trasformata in vapore acqueo.
I due parametri da tenere sotto controllo in casa, quindi, sono la temperatura e l’umidità relativa; per farlo, basta dotarsi di un termo igrometro.
Un esempio potrà sicuramente spiegare il funzionamento. Quando in casa ho 20°C e il 50% di umidità relativa (condizioni ideali) la temperatura di rugiada è posta a 9,3°C; significa che tutte le superfici che hanno questa temperatura generano condensa.
La vetrata isolante
La vetrata isolante nel serramento ha una notevole importanza, vista anche la grande superficie che occupa. Essa è formata da due o più lastre di vetro accoppiate e mantenute distanziate sul perimetro da un intercalare isolante (canalina). Questo è riempito di sali disidratanti, mentre le intercapedini possono essere riempite o di aria (che grazie ai sali viene disidratata) o meglio ancora con gas nobili come l’Argon o il Kripton che aumentano l’isolamento termico.
La vetrata viene assemblata tramite una doppia sigillatura: la prima, posta sui due lati dell’intercalare (dove verranno incollate le lastre) per garantire la tenuta all’aria; la seconda sigillatura, sul perimetro della vetrata, va a riempire lo spazio esterno tra le due lastre per assicurare la tenuta meccanica della vetrata stessa.
Per valutare le prestazioni delle nuove vetrate isolanti occorre fare qualche confronto prestazionale con le soluzioni di tamponamento vetrato che precedentemente venivano utilizzate.
- Fino agli anni ‘80 le finestre venivano dotate di vetri singoli da circa 4 mm; questo tipo di vetro ha un valore di trasmittanza termica Ug = 5,8 (la quantità di energia espressa in Watt che passa attraverso la vetrata). Con questa vetratura, se la temperatura esterna è di 0°C e la temperatura interna di 20°C, sulla superfice interna del vetro ci saranno 2,6°C.
- Dopo gli anni ‘80 le finestre venivano dotate di vetri camera 4-12-4; questo tipo di vetro ha un valore di trasmittanza termica Ug = 3.0. Con questa vetratura, se la temperatura esterna è di 0°C e la temperatura interna di 20°C, sulla superfice interna del vetro ci saranno 10°C.
- Dopo gli anni 2000, solo poche aziende sensibili all’isolamento termico hanno iniziato a produrre finestre con spessori maggiori e ad utilizzare vetrate ad isolamento termico rinforzato del tipo 33.1-16-33.1 basso emissive con gas Argon e intercalare a bordo caldo, con un valore di trasmittanza Ug = 1.0. Con questa vetratura, se la temperatura esterna è di 0°C e la temperatura interna di 20°C, sulla superfice interna del vetro ci saranno 15,8°C.
- Dopo gli anni 2010, c’è stato un ulteriore sviluppo delle vetrature e le aziende che hanno dato importanza all’isolamento termico hanno iniziato a produrre finestre con spessori maggiori e ad utilizzare vetrate ad isolamento termico rinforzato utilizzando tripli vetri del tipo 33.1-16-4-16-33.1 basso emissive con gas Argon e intercalare a bordo caldo con un valore di trasmittanza Ug = 0,5. Con questa vetratura, se la temperatura esterna è di 0°C e la temperatura interna di 20°C, sulla superficie interna del vetro ci saranno 18°C.
Come si può evincere dal confronto il vantaggio è veramente impressionante: dalla prima soluzione, all’ultima abbiamo migliorato le prestazione di dieci volte.
Ora possiamo parlare dell’occupante della casa che, adesso, dovrebbe sapere cosa fare: scegliere il serramento in funzione del grado di confort che vuole raggiungere (tenendo presente la fascia climatica e l’involucro edilizio realizzato o da realizzare) e quindi individuare una vetrata isolante con due o tre lastre.
Deve, inoltre dotarsi di un termo igrometro e controllare i parametri di temperatura e umidità e arieggiare (scarica l'opuscolo) l’abitazione in modo corretto per far evacuare il vapore acqueo prodotto.
Solo ora, dopo aver analizzato insieme questi importanti elementi tecnici, siamo in grado di rispondere alla domanda iniziale ed a quelle che potrebbero sorgere in futuro su altri possibili problemi.
Condensa sulla faccia esterna della vetrata isolante
Il fenomeno fisico della condensa sulla lastra esterna è normale e, anzi, conferma la bontà della vetrata isolante.
La vetrata isolante ha effettuato egregiamente il suo compito e non ha permesso al calore interno della casa di uscire; la lastra esterna, quindi, è rimasta fredda. Quando si apre la finestra, l’aria calda interna (insieme al vapore acqueo) si è condensata sulla superficie fredda del vetro esterno. Tale fenomeno, però, scompare dopo pochi secondi che la finestra viene chiusa.
Questo fenomeno è capitato più di una volta anche a mio fratello che vive in una zona molto umida. Nelle notti con aria molto fredda e cielo terso senza nuvole la lastra esterna della finestra da tetto, avendo una temperatura più bassa dell’aria circostante, scendeva sotto il punto di rugiada condensando e, subito dopo, congelando. Mio fratello ha risolto, su mio consiglio, semplicemente con una tapparella esterna alla finestra della mansarda.
Condensa all’interno della vetrata isolante
La condensa all’interno della vetrata isolante è il segno inequivocabile che la vetrata in questione è da sostituire. Questo perché la condensa interna alla vetrata è sintomo che il collante butilico impiegato per isolare e sigillare ha perso la sua funzione. Inoltre, i sali igroscopici presenti all’interno dell’intercalare hanno esaurito la loro efficacia.
Per questi motivi l’aria entra all’interno della vetrata isolante portandosi il suo contenuto di vapore acqueo che, quando incontra la superficie interna scende sotto al punto di rugiada e forma la condensa.
La prima cosa da fare è verificare il tempo trascorso dall’acquisto delle finestre. Vi ricordo che – per legge – ci sono due anni di garanzia su eventuali difetti di fabbrica. Perciò, se il danno è emerso prima dei due anni occorre far sostituire le vetrate in garanzia. In caso contrario occorre verificare se il venditore, all’atto della vendita, avesse prolungato volontariamente i termini della garanzia. Alcune aziende particolarmente attente ai propri clienti, estendono la garanzia fino a dieci anni. Quindi, occhio alle garanzie.
Condensa sulla faccia interna della vetrata isolante
Il fenomeno di condensa sulla faccia interna della vetrata è un fenomeno che si verificava spesso in passato, quando sia il serramento sia la vetrata non erano isolanti.
Oggi, con le attuali vetrate super isolanti, questo fenomeno è quasi impossibile. I motivi per cui ciò non può succedere sono legati alla temperatura superficiale della lastra che è molto vicina a quella dell’aria della stanza, alla presenza di un intercalare a bordo caldo sul perimetro e quindi all’assenza di ponti termici.
Ovviamente, potrebbero esserci delle cause momentanee che possono provocare la condensa sulle vetrate isolanti. Alcune di queste cause sono:
- In occasione della sostituzione delle finestre c’è stata anche una ristrutturazione dell’appartamento, l’acqua che è stata utilizzata per miscelare gli elementi evaporando, aumenta il valore dell’umidità relativa e condensa sui vetri.
- Quando nel bagno ci facciamo la doccia, il valore di umidità si innalza notevolmente e il vapore acqueo va a condensare sui vetri.
- Asciugare in casa il bucato, o cucinare provoca lo stesso problema.
Ricordiamo che con una temperatura interna di 20°C e umidità del 50%, con temperatura esterna a 0°C il punto di rugiada è a 9,3°C, quindi su tutte le superfici con quella temperatura ci sarà condensa. Ma cosa succede se aumenta il valore di umidità relativa all’85% mantenendo ferma la temperatura a 20°C? Che tutte le superfici con temperatura superficiale di 17,4°C avranno la condensa. Come vedete anche su superfici con temperature prossime a quelle dell’aria troviamo condensa in determinate condizioni.
Condensa sul perimetro della vetrata isolante
Questo fenomeno lo riscontriamo comunemente sulle vetrate isolanti che hanno un intercalare in alluminio, che forma un ponte termico lineare il cui valore di trasmittanza termica lineare (PSI) è di 0,11.
In questo caso, con un intercalare isolante denominato “a bordo caldo” (warm edge), il cui valore PSI è di 0,037, la condensa non si formerebbe. O meglio, si potrebbe verificare solo nel caso in cui l’occupante della casa non avesse sotto controllo la temperatura e l’umidità.
Tenete presente che la mancanza di areazione è una delle cause principali del fenomeno di condensa.
Conclusioni
Ora sapete cos’è la condensa, come si forma e i motivi per i quali si verifica sulle varie zone della vetrata isolante: siete quindi a conoscenza che – in alcuni casi – non bisogna preoccuparsi perché la sua comparsa è naturale, ma sapete anche quali errori evitare e come ovviare al problema.