Uno degli elementi più trascurati in una ristrutturazione edilizia è l’isolamento del cassonetto.
Tutti rivolgiamo le nostre attenzioni alla finestra e alle sue prestazioni termiche e acustiche. Addirittura, fino a pochi anni fa era possibile usufruire delle detrazioni per il miglioramento energetico sostituendo la sola finestra.
Oggi, invece, ci si è accorti che un piccolo elemento come il cassonetto disperde più dell’intera finestra.
Perché il cassonetto disperde energia?
L’aria esterna che entra attraverso la feritoia per lo scorrimento della tapparella fa sì che la temperatura all’interno del cassonetto sia simile a quella esterna.
Questo succede perché la struttura del cassonetto è composta – quasi sempre – da pannelli di pochi millimetri di spessore. Questi pannelli delimitano il “foro” cassonetto nella parete che mette in contatto l’ambiente interno con quello esterno.
La stessa cosa dicasi per il cielino di ispezione, realizzato con gli stessi materiali dei pannelli.
Il foro dove scorre la cinghia di movimentazione, poi, è un vero e proprio “buco nero” da cui esce tutta l’aria calda della nostra abitazione.
La conseguenza di tutto ciò è che il cassonetto non isolato vanifica qualsiasi intervento di riqualificazione energetica sprecando energia e denaro.
Un intervento di riqualificazione energetica che consideri l’isolamento del cassonetto è enormemente importante in quanto ci permetterà miglioramenti in termini di trasmittanza termica, di tenuta all’aria, nonché di isolamento acustico.
Inoltre, la coibentazione del cassonetto servirà a scongiurare la formazione di muffa e condensa lungo il perimetro dello stesso, cosa che – nella stagione invernale – è molto frequente che si verifichi.
Attenzione, però, a non farsi “abbindolare” da chi – durante la ristrutturazione della nostra casa – non dà importanza al problema e ci propone di sostituire il vecchio cassonetto con uno esteticamente più bello. Potrà anche esserlo ma, probabilmente, dopo aver acquistato finestre altamente performanti, questo bellissimo cassonetto ci renderà la casa fredda in inverno e calda in estate, piena di spifferi e molto rumorosa.
Io mi sentirei preso in giro e penserei di aver buttato i miei soldi…
Il problema, infatti, non è di natura estetica ma esclusivamente di dispersione termica che riguarda circa il 25% delle abitazioni italiane.
Per questo motivo è importantissimo iniziare qualsiasi intervento di riqualificazione energetica dei serramenti iniziando dall’isolamento (o coibentazione) dei cassonetti.
Come verificare che il cassonetto sia ben isolato?
Per verificare che il lavoro effettuato sul cassonetto sia stato fatto bene, si deve:
- utilizzare una macchina termografica
- richiedere (per legge) la certificazione del lavoro effettuato che deve accompagnare il cassonetto.
La macchina termografica è una specie di fotocamera digitale dove l’occhio elettronico legge le temperature superficiali individuando le eventuali dispersioni.
La certificazione, invece, deve attestare il valore di trasmittanza del cassonetto, individuato con il simbolo Usb (shatter box).
Il valore di isolamento Usb del cassonetto deve essere conforme a quello della finestra e, insieme, rispettare i valori indicati dalle norme di riferimento (UNI/TS 11300-1 e UNI EN ISO 10077-). Soprattutto se intendiamo accedere alle attuali detrazioni governative come il Superbonus al 110% o l’Ecobonus al 50%.
Come isolare i cassonetti?
Occorre intervenire coibentando l’intero vano del cassonetto. L’intervento deve essere svolto obbligatoriamente sull’intera superficie del cassonetto e cioè, frontalmente, inferiormente, superiormente e lateralmente.
Inoltre, è importante ridurre l’entrata dell’aria nel cassonetto dall’esterno attraverso l’utilizzo di due “spazzolini” specifici che trasformano il cassonetto in una “cavità basso ventilata”. Questo vuol dire che, utilizzando questi spazzolini, l’aria all’interno del cassonetto sia “ferma” (cioè non circola), e tutti sanno che l’aria ferma è il primo isolante in natura.
Per dare maggiore risalto a questi concetti occorre confrontare alcuni valori numerici di trasmittanza termica di un vecchio cassonetto senza coibentazione con un cassonetto coibentato: un cassonetto di vecchia generazione disperde circa 5,0 W/m2K mentre un cassonetto isolato ha un valore di trasmittanza termica di 1,35 W/m2K. Circa 4 volte in meno!
Attenzione però, per ottenere il massimo risultato è importante:
- utilizzare materiali progettati e certificati per tale impiego (non semplici fogli di materiali isolanti);
- rispettare le procedure di posa.
Conclusioni
Dal punto di vista economico, questo tipo di intervento, risulta uno dei migliori investimenti che si possono fare all’interno della propria abitazione in quanto ci consente di risparmiare tra il 20% e il 60% delle dispersioni termiche globali con un costo veramente irrisorio. Solo affidandosi a ditte serie e specializzate e a esperti serramentisti certificati avrai la certezza di avere cassonetti e finestre che ti garantiscono ottime prestazioni e potrai godere del benessere della tua casa.