Al momento dell’acquisto di nuove finestre sono molte le persone che si chiedono, come prima cosa, quale sia la migliore finestra per le loro esigenze: quella in legno, in legno e alluminio, in PVC o in alluminio?
La risposta a questa domanda potrebbe sembrare estremamente complicata, invece, basta fare alcune semplici considerazioni. Generalmente, per finestre di grosse dimensioni o in abitazioni di pregio, quelle in legno o in legno alluminio vengono privilegiate per le loro caratteristiche meccaniche, nonché, ovviamente, per il design.
Quando, invece, si dà maggiore importanza all’aspetto economico (come, ad esempio, in condomini popolari), allora la scelta ricade sul PVC, mentre il serramento in alluminio viene generalmente utilizzato in contesti commerciali e industriali.
In realtà, la vera domanda da farsi dovrebbe essere qual è il vetro migliore per le proprie esigenze.
Sembra paradossale che una persona che si accinge a comprare delle finestre parta da un componente e non dal materiale da cui sono composte. Invece occorre proprio partire dal vetro. Perché?
Perché il vetro costituisce il 90% della superficie della finestra ed è, pertanto, l’elemento più importante nonché performante per il comfort abitativo.
Tutti i venditori di finestre si concentrano esclusivamente sul materiale che costituisce la “cornice” e, dopo aver decantato la bontà della stessa, dicono magari che la finestra è munita di vetrata basso emissiva. Qualche altro parla addirittura di “vetri quattro stagioni”.
Ma dire questo non ha alcun significato, in quanto la “cura per guarire” un malanno non può essere la stessa per tutti, specialmente se non è formulata da un professionista.
Il compito più importante della finestra è svolto dalla vetrata isolante e chi vende finestre dovrebbe essere un esperto di vetri, mentre, invece, normalmente è solo un serramentista.
Spieghiamoci meglio.
Quando un professionista del risanamento energetico del foro finestra va a rilevare le misure in un’abitazione, dove le finestre sono esposte su quattro orientamenti diversi (nord, sud, est, ovest), i più incapaci montano quattro vetrate uguali dicendo che sono basso emissive o, addirittura, “quattro stagioni”, come se potessero, questi, andare bene su qualsiasi esposizione.
Per analizzare bene la situazione e trovare la migliore soluzione occorrono due cose:
- munirsi di una bussola per individuare gli orientamenti delle finestre
- conoscere la destinazione d’uso del locale dove sono ubicate le finestre e individuare il tipo di schermature esterne da proporre
Inoltre, è importante dire che anche dal punto di vista normativo esistono obblighi di legge da rispettare.
Per quanto riguarda la dispersione termica invernale i valori Ug del vetro e Uw della finestra da rispettare sono stati individuati dal D.L. 311/2007; mentre, per quanto riguarda il surriscaldamento estivo, è obbligatorio avere un certo fattore G. TOT, cioè la quantità di calore che entra (e questo dipende dall’esposizione della finestra nonché dalle sue dimensioni). La legge di riferimento è quella denominata dei “Requisiti Minimi”, entrata in vigore il’1° ottobre 2015 e che tutti dovrebbero conoscere.
Quindi, le finestre esposte da est a ovest passando per il sud, per legge devono avere un fattore G TOT inferiore al 35%; in poche parole, deve entrare in casa meno del 35% dell’energia incidente sul vetro.
Occorre precisare che, nei mesi più caldi, entrano in casa attraverso i vetri delle finestre, circa 700 Watt al mq: è una quantità infernale di calore. È come se avessimo una stufa accesa.
Accade allora che, se abbiamo messo (come consigliatoci dal nostro bravo serramentista) un vetro basso emissivo, quella quantità di calore non uscirà più. Ecco che si spenderà più in condizionatori che in riscaldamento invernale.
Invece, per le finestre esposte da est a ovest passando per il nord, non ci sono obblighi di legge da rispettare per la protezione dal caldo. Questa è la parte più fredda della casa (Ug vetro), dove non picchia il sole, abbiamo poca luce (TL vetro), quindi l’isolamento termico e la luminosità della finestra sono gli aspetti più importanti da valutare.
A questo punto c’è un ulteriore passo da svolgere: si deve scegliere la soluzione migliore in funzione del tipo d’uso della stanza:
Zona giorno
Deve godere di un buon contatto visivo verso l’esterno e avere, quindi, una buona trasmissione luminosa della vetrata.
Zona notte
Non necessita, come la zona giorno di luce naturale o contatto visivo con l’esterno.
Bagno
Qui è molto importante la privacy per cui non necessita il contatto visivo, ma può essere gradita una buona luce naturale.
Uffici
Devono godere di un buon contatto visivo verso l’esterno, buona trasmissione della luce naturale ma anche buon controllo all’abbagliamento. I guadagni solari invernali non sono molto importanti.
Altro elemento da tenere in debita considerazione è il valore della Trasmissione Luminosa (TL). È risaputo che le finestre sono un varco nella parete e servono sia a fare entrare la luce sia a cambiare l’aria. Tra gli elementi più importanti nelle caratteristiche dei vetri c’è la qualità ottico-luminosa che influenza principalmente:
- La trasmissione luminosa (TL): che indica la quantità di luce in ingresso. Più alto è questo valore più trasparente è il vetro. Nelle abitazioni residenziali dovremmo avere un TL superiore al 70% nelle vetrate esposte da est a ovest passando per il nord, dove non c’è il sole; mentre, nelle vetrate esposte da est a ovest passando per il sud, il valore TL dovrebbe essere superiore al 60%, perché qui la luce diretta entra di più e abbiamo più intensità luminosa.
- La resa cromatica (Ra): che è la capacità di un vetro di non alterare i colori naturali di un oggetto. I valori consigliati per uffici e residenze sono Ra ≥ 90%.
Quali sono i vetri che mettono insieme tutte queste caratteristiche? Sono i vetri extra chiari, di cui vi parleremo dettagliatamente in un prossimo articolo.
Esempio pratico
Per capire cosa ci succede quando abbiamo scelto solo in funzione del prezzo e ci siamo rivolti ad un incompetente, facciamo un esempio che possiamo ritrovare frequentemente nella realtà.
Immaginiamo di essere – d’estate – in una cucina esposta a ovest e che ha, come sola schermatura, l’avvolgibile. In questo caso, con un vetro basso emissivo il calore che entra dall’esterno non esce più; alle 15:00 del pomeriggio il sole inizierà a picchiare e la cucina diventerà invivibile.
I rimedi saranno principalmente due: o si tirerà giù l’avvolgibile e si accenderà la luce per non stare al buio, o si accenderà il condizionatore. Non servirebbe a nulla aprire le finestre perché, tanto, nel pomeriggio e la temperatura esterna è calda come quella interna.
Se, invece, avessimo schermato il vetro permettendo solo a una parte della luce di passare bloccando fuori l’infrarosso, tutto sarebbe stato più semplice ed efficace.
Come si può schermare il vetro? Con un frangisole, o una tenda micro-forata, o una veneziana integrata, o un’avvolgibile a stecca mobile...
Con una di queste soluzioni si può ottenere un microclima ideale e un ottimo comfort abitativo con luce naturale che entra da fuori, visione esterna, ombra interna e senza far entrare il caldo estivo.
Conclusioni
Quindi, se chi ci vuole vendere semplicemente delle finestre non ragiona su questi argomenti, è un incompetente. È un venditore di finestre che fa danni invece di mettere le esigenze del cliente al primo posto.